GROW 2020: qual è stata la challenge Infoblu?

Anche quest’anno, a gennaio, è partito il progetto GROW - Generating Real Opportunities for Women della LUISS Business School insieme a Infoblu, Italgas e Philip Morris Italia e con la partnership tecnica di IBM e Istat.

Avevamo lasciato i team di studentesse sfidarsi sulle varie challenge: di Data Monetization per Infoblu, su una strategia data-oriented per la gestione dell’agenda appuntamenti con Italgas e su un piano di fidelizzazione dei consumatori con Philip Morris Italia.

Il briefing era già stato assegnato in pre-pandemia e i lavori avviati subito in virtù del contest finale di marzo. Inevitabile è stato poi il ritardo causato dell’emergenza Covid-19 che però non ha compromesso il progetto. I gruppi di lavoro hanno portato avanti il loro percorso creativo e di studio con le modalità digitali che tutti abbiamo sperimentato e acquisito durante il lockdown.

Il contest finale si è tenuto a maggio, dopo il decreto riapertura del governo, e ha visto vincitore il team Philip Morris Italia con una strategia che mira a riconvertire i clienti su un prodotto di moderna tecnologia senza influenzarne le scelte comportamentali e le abitudini.

Il nostro team Infoblu, invece, ha lavorato per rispondere a una challenge di Data Monetization con il supporto di IBM che ha messo a disposizione la propria piattaforma Watson per l’analisi dei dati. Interpretando le informazioni ottenute e i relativi cluster, le studentesse sono riuscite a identificare e profilare varie tipologie di viaggiatore ed elaborare un nuovo servizio per Infoblu.

Obiettivo pilota delle loro solution è stata la sostenibilità che, oltre a essere un trend topic nella comunicazione di brand, è un argomento del tutto nelle corde di Infoblu. I dati, infatti, permettono di monitorare l’inquinamento stradale e di riflettere, di conseguenza, su tecniche sempre nuove di contenimento.

Il team ha risposto alla challenge con due idee, una per ciascuno dei profili maggiormente inquinanti individuati. 

La prima idea, rivolta ai viaggiatori che si spostano da una città all’altra all’interno della stessa provincia, è quella di creare una rete di mobilità alternativa in collaborazione con diversi partner strategici: le Regioni, per implementare metodi di trasporto alternativi nelle aree meno collegate, le Ferrovie dello Stato, per attivare promozioni dedicate alle tratte in questione, e le società di sharing mobility, soprattutto a mezzo elettrico, per coprire le distanze più brevi. Insomma, un’iniziativa cause-related marketing vantaggiosa per tutti i protagonisti: Infoblu monetizzerebbe sulle località suggerite dagli stessi dati, mentre Ferrovie dello Stato e car sharing aumenterebbero la vendita dei loro servizi. Ma il guadagno più grande lo trarrebbe, oltre che il viaggiatore, l’ambiente poiché una soluzione di questo tipo comporterebbe una significativa riduzione di traffico e quindi di inquinamento.

Il secondo segmento più inquinante è, prevedibilmente, quello urbano rappresentato da automobilisti che impiegano oltre 20 minuti per percorrere distanze minime di circa 6 km. Uno scenario a cui bisogna sommare il tempo e i consumi per la ricerca di parcheggio. Da qui nasce l’idea di sviluppare un’app che, basandosi sui dati emessi dalle scatole nere nelle auto e dal GPS degli smartphone, segnali le postazioni di parcheggio libere. 

Le due solution sono state testate attraverso due sondaggi in diverse regioni del Paese ed entrambe hanno ottenuto l’entusiasmo del pubblico.

Lo stesso entusiasmo che noi di Infoblu abbiamo avuto di fronte alle strategie elaborate dal nostro team. Ringraziamo, infatti, Melissa, Ginevra, Gabriella, Martina, Beatrice, Eleonora, Gemma, Claudia e Giulia per essere riuscite con passione e nonostante le difficoltà del contesto di emergenza a concludere egregiamente il loro progetto e a raggiungere il secondo posto all’interno del contest.