Quali sono le nuove vie della mobilità?

Una cosa è certa: tutte le nuove vie della mobilità vanno in direzione della sostenibilità.
Questo è possibile grazie alle innovazioni tecnologiche, alla connettività e ai Big Data, che stanno rendendo i movimenti e i flussi più efficienti e meno inquinanti.
I trend della Smart Mobility che stanno trasformando le nostre città riguardano l’attenzione all’ambiente, alimentazioni alternative, lotta alle emissioni e riqualificazione urbana. Da qui nascono le nuove possibilità di spostamento.

 

Micro mobilità.

Con questo tipo di mobilità elettrica è finalmente possibile muoversi in città senza usare l’auto. Anche se in ritardo rispetto agli altri paesi, è arrivata anche in Italia l’era dei monopattini elettrici, segway, monowheel, bici elettriche e hoverboard

Questi mezzi sono utilizzati per brevi tragitti e per il trasporto di una o due persone al massimo, ne rientrano anche tutti quei servizi di noleggio che offrono la possibilità di affittare un veicolo prenotando e pagando tramite app. Oltre a essere a basso impatto ambientale, questa scelta offre un’economica alternativa all’auto.

Nell’ultimo anno, questo fenomeno ha avuto un incremento fortissimo, complice il Bonus Mobilità nato per incentivare l’uso di questi veicoli elettrici e limitare gli affollamenti nei mezzi pubblici durante l’emergenza Covid-19.

Mobilità elettrica integrata.

Un’altra soluzione consiste nella mobilità elettrica integrata che prevede l’uso delle auto per una prima parte del percorso, per poi passare a veicoli più piccoli fino a destinazione, ad esempio dal trasporto pubblico al bike sharing o dalla metro allo scooter. Un metodo comodo e alternativo per non incidere sul traffico cittadino.

Car Pooling e Ride Sharing.

Questi due modelli consistono nell’uso condiviso di automobili private tra un gruppo di persone.

Il Ride Sharing ha il fine di produrre un guadagno per chi offre passaggi con la propria auto, diverso invece il concetto di Car Pooling che presuppone che la condivisione del viaggio non preveda un guadagno per il conducente, ma solo una condivisione dei costi con l’intento di ridurre l’impatto ambientale e creare un nuovo modo per socializzare.

Secondo uno studio, se il servizio avesse una diffusione maggiore, sarebbe un’opzione economicamente vantaggiosa per almeno 7 milioni di italiani.

Car Sharing.

Fino al 40% dell’intero traffico cittadino è rappresentato dalla ricerca di un parcheggio. 

Il Car Sharing, ovvero il noleggio di un’auto in condivisione, può essere una buona soluzione a questo problema, perché se più persone utilizzano una sola auto per un tempo limitato significa che sono necessari meno parcheggi e, di conseguenza, la mobilità urbana migliora. Per ottenere questo vantaggio, in molti sono disposti a rinunciare a un’auto propria, che del resto implica dei costi fissi che lo sharing non ha.

Auto elettrica. 

L’obiettivo della Comunità Europea è ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 40% entro il 2030 in risposta all’emergenza climatica. L’impatto dei veicoli elettrici sull’ambiente non è pari a zero, ma è sicuramente un mezzo più ecologico delle auto tradizionali.

Da gennaio 2020 nonostante il crollo del settore automotive dovuto alla pandemia, le auto elettriche in Italia sono in crescita del 155%. Questi risultati però sono ancora modesti se rapportati ai veicoli elettrici immatricolati nel mondo, ma lasciano ben sperare per lo sviluppo del mercato della mobilità elettrica in Italia.

Guida autonoma.

In futuro chi è al volante diventerà un passeggero della propria vettura. Già oggi sono presenti in tutte le nuove auto sistemi di guida assistita, più o meno evoluti, ma l’obiettivo è quello di arrivare a un’autonomia completa.

Con la guida autonoma le automobili sono in grado di dialogare tra di loro e con le infrastrutture che le circondano, così da coordinarsi e sincronizzarsi autonomamente anche al fine di ottimizzare il flusso del traffico. La connettività è un tema sempre più ricercato dagli automobilisti di tutto il mondo, infatti il 40% dei consumatori sarebbe disposto a cambiare brand pur di avere un’auto più connessa. In un futuro ormai prossimo, i sensori delle auto dialogheranno con le infrastrutture urbane attraverso il 5G.

In quest’ottica, anche le strade dovranno adeguarsi, trasformandosi in Smart Road, ovvero un insieme di infrastrutture tecnologiche che mirano alla sostenibilità, al miglioramento della sicurezza e della fruibilità delle strade, grazie alla connessione tra tutti i mezzi coinvolti in un ecosistema unitario di dati.

Per completare efficacemente l’offerta di questi nuovi sistemi di spostamento, le città devono avere un quadro completo per comprendere il grande sistema della mobilità. È qui che l’analisi dei Big Data gioca un ruolo chiave, diventa fondamentale per l’ottimizzazione e la pianificazione dei trasporti, perché sono gli stessi veicoli a comunicare i propri dati in tempo reale attraverso le scatole nere, i telefoni di guidatori e passeggeri, i trasporti pubblici e i nuovi fornitori di mobilità. 

Grazie all’avanzata esperienza di Infoblu nella raccolta e nel trattamento dei Big Data provenienti dal monitoraggio di 4 milioni di veicoli, contribuiamo ogni giorno a migliorare l’andamento del traffico, gestire i flussi di mobilità e trovare soluzioni sempre più adeguate per ideare nuovi servizi e, di conseguenza, ottenere una migliore qualità della vita.