Esistono già i camion a guida autonoma?

Molte aziende, tra case produttrici di autocarri, società di trasporto e colossi della tecnologia, si stanno già da tempo impegnando nella sperimentazione della guida autonoma, una tecnologia in grado di gestire ambiente e navigazione senza intervento umano.

Ne abbiamo già ampiamente sentito parlare nell’ambito automobilistico: vetture dotate di Intelligenza Artificiale capaci di guidare e di prendere decisioni tempestive senza la partecipazione dell’uomo.

Applicare questa soluzione ai mezzi pesanti per il trasporto merci e logistica potrebbe essere addirittura meno complicato. I camion sono destinati a lunghi viaggi, quindi a percorsi autostradali che, rispetto ai contesti urbani, sono meno esposti a imprevisti e variabili. E il livello di Intelligenza Artificiale in grado di analizzare questo tipo di tragitti e di ambienti è quasi stato raggiunto.
I livelli in cui identificare la guida autonoma, infatti, sono cinque e vanno dall’1, ovvero le vetture con guida assistita, al 5 che rappresenta il modello tecnologicamente più compiuto. Tra i due, tre livelli in cui guidatore e Intelligenza Artificiale coesistono scambiandosi informazioni e funzioni.

Il camion a guida autonoma potrebbe non avere neanche la cabina, ma di certo ha un’infrastruttura tecnologica in grado di geolocalizzare la posizione con estrema precisione e di adattare il movimento al percorso prestabilito e a tutto ciò che lo abita. Tutti i tragitti e i comportamenti del veicolo sono monitorati da un operatore preposto e gestiti attraverso un sistema cloud based legato a un servizio assistenza sempre pronto a intervenire. Come una vera e propria torre di controllo.

Tutto ciò è possibile, naturalmente, grazie ai big data che rappresentano il vero valore potenziale della guida autonoma e di tutte le sue applicazioni.
Attraverso le black box e i canali digitali, i veicoli sono in grado di rilevare, interpretare e comunicare un’infinità di dati che verranno poi trasformati in comportamenti di guida dall’Intelligenza Artificiale.
Il veicolo può rilevare anche gli eventi meteorologici attraverso un sofisticato sistema di radar ed è in grado di fornire una visibilità a 360°grazie a telecamere e sensori che riconoscono oggetti anche piccolissimi. Dati sempre più sofisticati e precisi, quindi, saranno la base di un viaggio in massima sicurezza che permetterà contestualmente di ottimizzare i costi di carburante e di personale, riconvertendo skill e mansioni dei conducenti, di ridurre il traffico e l’inquinamento ambientale, di ottimizzare l’operatività industriale.
Di contro, i costi iniziali dei truck a guida autonoma potrebbero essere molto elevati ed esistono fattori di rischio capaci di mettere in difficoltà o rallentare l’AI, come le condizioni atmosferiche, l’hackeraggio e, soprattutto, la legislazione.
Il passo che manca per rendere concreto questo progetto già realizzato, testato e ottimizzato sia in USA che in Gran Bretagna, è la regolamentazione legislativa.
Il Parlamento Europeo si è già espresso a favore delle auto a guida autonoma, forte delle statiche secondo cui il 95% dei sinistri deriva da errore umano. Con auto e camion a guida autonoma, inoltre, la sicurezza stradale potrebbe migliorare e gli ingorghi stradali diminuire, a vantaggio della mobilità.